Passeggiando all’interno del campo dell’arte incontriamo il labirinto simbolo archetipo diffuso in tutte le civiltà del mondo dagli inizi della storia dell’uomo. L’atto di camminare al suo interno è un attivo processo meditativo, è un passaggio da un livello di consapevolezza ad un altro dove si incontra la discontinuità e si impara a liberarsi dagli orpelli che ostacolano il fluire dell’energia vitale, la sensazione di perdersi permette l’incontro con spazi sconosciuti della nostra interiorità.
Questo percorso costituisce un esercizio stimolante sia per il corpo che per lo spirito, è la metafora della vita stessa che procede a volte con fatica ed esprime la difficoltà a trovare la via d’uscita e, attraverso le sue lunghissime circonvoluzioni, soddisfa la necessità di trovare il centro di sé, di progredire, di crescere. È un viaggio con l’intento di ritrovarsi e riconnettersi alla parte spirituale, è un processo dinamico che favorisce il puro errare della fantasia, può essere iniziazione mistica e salvifica dell’eroe, o prova creativa e immaginifica destinata all’artista, comunque sia: una piacevole e utile passeggiata.
Maria Caterina Orrico
I sassi di ceramica smaltata sono riferiti allo Zen con i 4 punti cardinali: Nero, bianco, giallo, rosso e le quattro figure geometriche: cerchio, triangolo, quadrato, spirale.
(di Francesco Pernice con Mario e Luigi Bertolin)